E’ sotto gli occhi di tutti che la parola “performance”è ancora in larga parte sconosciuta nella pubblica amministrazione. Nonostante il Decreto Legislativo n. 150 del 2009 (la riforma Brunetta sull’ottimizzazione del lavoro dei dipendenti pubblici), sono pochissime le amministrazioni in grado di gestire un piano della performance efficace, con obiettivi credibili ed indicatori misurabili, al fine di distribuire premialità a dirigenti e dipendenti. La causa di questo ritardo decennale, rispetto ad una normativa che fornisce precise indicazioni organizzative e funzionali e che è stata rivitalizzata dall’introduzione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza con cui deve essere coordinato il Piano della Performance, è anche legata alla governance del sistema.
La Civit (poi divenuta Autorità Anticorruzione) non è mai stata realmente in grado di supportare la PA nell’innovazione verso una maggiore efficienza. Allo stesso tempo, se i piani e le relazioni annuali sono divenuti meri adempimenti burocratici, sono stati istituiti Organismi indipendenti di Valutazione privi delle necessarie competenze. Molto spesso, sono stati occasione di distribuzione di incarichi a persone vicine agli organi di indirizzo politico.
Oggi il ciclo della Performance è regolato dal Dipartimento della Funzione Pubblica (non più dall’ANAC ex Civit).
Con un decreto firmato dalla ministra Marianna Madia il 2 dicembre 2016 e diventato efficace il 10 gennaio 2017, sono stati definiti i criteri per l’iscrizione all’Elenco nazionale dei componenti degli organismi indipendenti di valutazione (OIV) che presidiano la performance delle pubbliche amministrazioni.
D’ora in avanti l’iscrizione all’Elenco nazionale è una condizione necessaria per poter partecipare alle procedure comparative per diventare componente degli OIV. L’Elenco nazionale sarà gestito attraverso una piattaforma online sul sito del Portale della performance del Dipartimento della funzione pubblica.
Vedremo se l’iscrizione a questo nuovo elenco consentirà una maggiore professionalità nell’Organismo che deve valutare i risultati ottenuti dai dirigenti e dagli uffici della PA.