“UBER ALLES”: IO STO CON I TASSISTI

Sarà che la cooperativa Samarcanda è fatta di persone oneste e corrette, ma da quando viaggio con loro per i trasferimenti verso gli aeroporti romani non ho alcun dubbio sulla tariffa applicata.

Con le solite tifoserie da stadio si svolge in questi giorni la lotta dei “tassinari” contro Uber. Lo scontro, divenuto rovente nella giornata di oggi con l’esplosione di bombe carta nel centro di Roma, è l’emblema degli effetti distorti della globalizzazione.

Il meccanismo che ha favorito lo sviluppo di Uber è assai semplice: si realizza una applicazione web utile nella share economy per favorire il trasporto sociale. Arriva il colosso che l’acquista (Uber Technologies Inc. ha ricevuto 258 milioni di dollari da Google nel 2013: fonte Wikipedia) e così la multinazionale sbarca nei diversi paesi, sottraendo il mercato alle piccole e medie imprese locale. Evviva la globalizzazione che cancella l’economia nazionale in favore di un mercato comune in cui non c’è più realmente spazio per la concorrenza.

Oggi l’economia globale è gestita da poche multinazionali e la lotta di classe alla quale si assiste in questi giorni richiama alla memoria gli scontri operai. I nuovi operai sono le partite iva ed il padrone è la potente lobby che riesce ad infilare nelle leggi emendamenti utili per portar via il lavoro ai cittadini che pensavano di aver eletto i parlamentari per tutelare i propri interessi.

La globalizzazione sta schiacciando la classe media, riducendola in povertà, e condannando paesi che sono la culla dell’occidente. Italia e Grecia sono un chiaro esempio. Per vocazione non posso che stare dalla parte del più debole. Certo, nel rapporto con i tassisti disonesti il più debole è senza dubbio il cliente. Ma meglio essere truffato da un tassista (come quello che mi fece fare un giro assurdo per portarmi in albergo dall’aeroporto di Catania) che da una multinazionale che trasforma un’invenzione sociale in strumento per realizzare spietato profitto. Anche gli autisti Uber sono vittime inconsapevoli: schiavi del sistema.

Il prossimo passo sarà ancora più grave. Quando Mark che manipola l’informazione di un miliardo di persone attraverso Facebook deciderà, dopo aver ottenuto tutto l’oro del mondo, di dedicarsi al potere politico. Solo pochi giorni fa ha pubblicato il suo manifesto … prepariamoci a difendere il nostro lavoro e la libertà. Oggi tocca ai tassisti, domani potrebbe essere il nostro turno.

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