FUORI DALL’UNIONE EUROPEA: UN’UTOPIA RAGIONEVOLE

Cosa ha fatti l’Unione Europea per affrontare la crisi sanitaria globale iniziata il 31 gennaio scorso?  Gli amanti del fact checking possono documentarsi qui:

https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2020/03/10/

https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2020/03/17/

https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2020/03/26/

https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2020/04/23/

In buona sostanza, l’Unione Europea è rimasta pressoché indifferente lasciando carta bianca ad ogni Stato membro di indicare la propria terapia per fronteggiare una crisi inizialmente sanitaria che ora è diventata economica e sociale. Peccato che per scrivere sulla carta occorre l’inchiostro che si chiama sovranità politica, fiscale e monetaria.

Soltanto al termine delle misure restrittive, il 28 maggio la Commissione Europea ha proposto (non avendo alcun potere decisionale in merito) il Recovery Plan ed il Next Generation EU.

Next Generation EU reperirà risorse finanziarie grazie all’innalzamento temporaneo del massimale delle risorse proprie al 2,00 % del reddito nazionale lordo dell’UE, il che consentirà alla Commissione, forte del suo elevato rating creditizio, di contrarre sui mercati finanziari prestiti per 750 miliardi di €.

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_20_940

Tutto chiaro, vero? prestiti per 750 miliardi.

Insomma, l’unica via è quella dell’indebitamento. Non c’è altra soluzione al dramma dei cittadini europei che aumentare il loro debito nei confronti del sistema creditizio. E allora a cosa serve la moneta, se tutto può esser fatto solo a debito?

L’Unione Europea è non solo inadeguata ma anche oppressiva. Lo intuì nel 1951 Alcide De Gasperi in un discorso profetico al Consiglio d’Europa.

Ho trovato quindi doveroso avviare una seria riflessione se, dopo trent’anni di questa sovrastruttura, sia opportuno continuare ad alimentarla. Consiglio Europeo, Consiglio dell’UE, Eurogruppo, organi e strutture che si moltiplicano tra Bruxelles e Strasburgo e dove si decidono le sorti di ogni settore pubblico e privato, economico e sociale, dei Paesi che ne sono sottomessi.

Per questo ho redatto e firmato il testo della legge d’iniziativa popolare per indire un Referendum d’indirizzo sul recesso dall’Unione Europea. Uscire dalla UE potrebbe apparire una utopia. E’ certamente un percorso lungo e complesso perché il nostro ordinamento giuridico è ormai UEterodiretto. Tuttavia è l’unica scelta ragionevole se davvero vogliamo pensare alle Next Generation IT.

Contattami pure se vuoi partecipare alla raccolta delle 50.000 firme necessarie per presentare la proposta in Parlamento.

 

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