Qualche giorno fa Matteo Renzi ha fatto dichiarazioni da teoria del complotto. Riguardo all’elezione di Elisabetta Belloni a Capo dello Stato ha infatti denunciato che “Solo in un Paese anti-democratico il capo dei servizi segreti diventa presidente della Repubblica”. Credo che in pochi si fidino di Matteo, il quale si impossessò del PD con una scalata straordinaria che lo portò da Sindaco di Firenze a Presidente del Consiglio dei Ministri nel marzo 2014.
Renzi è una volpe della politica, sempre attento nella comunicazione come l’altro Matteo. Entrambi hanno scalato la politica italiana ma con ambizioni diverse. Salvini si pone come leader del centrodestra, nonostante la concorrenza di Giorgia Meloni, mentre Renzi confidava – grazie alla legge elettorale proporzionale – di essere ago della bilancia alle prossime elezioni politiche.
Le aspirazioni del Matteo fiorentino si stanno però frantumando a causa dell’inchiesta sulle consulenze rese in Arabia che dovrà necessariamente giustificare. Qualche maligno potrebbe dire che quando si pronuncia in inglese parla arabo senza alcuna somiglianza ad Arthur Fonzarelli. Ma, scherzi a parte, per la prima volta un leader politico di centrosinistra ha urlato al complotto: mettere il capo dei servizi segreti al Quirinale. E guarda caso, escono subito notizie che bruciano la campagna elettorale di Matteo Renzi che si proponeva di essere il nuovo centro.
Ne sarà ben lieto l’europeista Letta che non ha certamente perdonato a Renzi l’ormai famoso “Enrico stai sereno” e sopratutto lo smantellamento del Partito Democratico che ha perso qualsiasi identità. Per quanto riguarda la ricostruzione di un polo moderato e di centro non resta ormai che affidare questa aspirazione a Clemente Mastella …